Storia

Com’è nato l’Ordine dei Frati Minori

La vita di San Francesco è stata di esempio per milioni di fedeli e ancora oggi influenza persone provenienti da tutto il mondo. Figlio di un ricco mercante ha condotto una giovinezza fatta di piaceri e ricchezze e a motivo di ciò molte persone si rispecchiano nel suo percorso di crescita. Dopo un primo periodo all’insegna della superficialità, il Santo decide di abbandonare ogni bene materiale, per dedicarsi a una vita di intensa meditazione e pietà.

La storia della conversione del fraticello d’Assisi trova il suo culmine con la fondazione dell’Ordine dei Frati Minori, e con la nascita dell’Ordine delle Sorelle di Santa Chiara, note come Clarisse. Proprio per questo e per l’importanza del territorio reatino nel percorso spirituale di San Francesco, la Valle Santa di Rieti ha un legame molto profondo con il Santo d’Assisi.

Il Poverello d’Assisi e la fondazione dell’Ordine

Dopo la riparazione della Porziuncola, la piccola chiesetta ora situata nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, nell’aprile del 1208, Francesco ha una vera e propria rivelazione. Durante la celebrazione della Messa, ascoltando la lettura del Vangelo sulla missione degli Apostoli comprende che le parole di Gesù riportate da Matteo (Mt 10,9-10) si riferiscono a lui:

“Non procuratevi oro, né argento, né moneta di rame nelle vostre cinture, né bisaccia da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché l’operaio ha diritto al suo nutrimento”.

In queste parole, il Santo trova la risposta che attendeva da molto tempo. Comprende, cioè, che le parole del Crocifisso a San Damiano non si riferivano al piccolo tempio fatto di mattoni, ma al rinnovamento della Chiesa e dei suoi membri. Da questo momento, Francesco decide di deporre i panni del penitente e prendere la veste “minoritica”, cingendosi i fianchi con una rude corda, coprendo il capo con il cappuccio in uso presso i contadini del tempo e camminando a piedi scalzi.

Così, rendendosi interprete di sentimenti diffusi nel suo tempo, inizia a predicare la pace e l’uguaglianza fra gli uomini, il distacco dalle ricchezze e la dignità della povertà, l’amore per tutte le creature di Dio e al di sopra di ogni cosa, la venuta del regno di Dio. Grazie alla semplicità dei suoi insegnamenti, il fraticello diventa esempio per molti altri uomini, che cominciano ad abbracciare una vita di penitenza e abbandonano ogni ricchezza per unirsi a lui.

Con l’aumento graduale del numero di compagni al suo seguito, Francesco decide di scrivere per sé e per i suoi frati una breve “forma di vita”, nella quale inserisce come fondamento assoluto l’osservanza del santo Vangelo.

Nel 1209, desideroso che quanto scritto sia approvato dal Pontefice, il Poverello d’Assisi parte dalla Porziuncola insieme ai fratelli alla volta della Sede Apostolica. Qui, il 16 aprile 1209 Papa Innocenzo III concede la sua approvazione in forma orale della prima breve Proto-Regola del nuovo Ordine dei Frati Minori.

L’istituzione della Regola definitiva nel 1223

Tornato ad Assisi, Francesco continua a vivere con i suoi frati e a predicare la parola del Signore, fino a quando non decide di raggiungere anche i non credenti, soprattutto i saraceni, che corrispondono agli attuali musulmani, nei quali il fraticello riconosce dei fratelli a cui annunciare il Vangelo. Dopo una serie di imprese missionarie che hanno portato i suoi compagni a predicare prima in Spagna, poi in Marocco con risultati fallimentari, il Santo si reca personalmente in questi luoghi nel 1219-1220. Al terzo tentativo della sua missione evangelica, Francesco nel mese di giugno si imbarca per l’Oriente e approda a Damietta dove incontra il sultano d’Egitto Melek-el-Kamel che lo riceve con onore, ascoltando con interesse la sua parola. Nonostante la mancata conversione del sultano, il Poverello d’Assisi dimostra che è possibile il dialogo fra le due grandi religioni monoteiste.

Successivamente, Francesco fa ritorno in Italia per rimettere ordine tra i suoi frati, che nel frattempo sono cresciuti in maniera considerevole, rendendo la breve Regola ormai insufficiente. Davanti alla necessità di organizzazione, formazione e adattamento alle necessità dell’apostolato, il fraticello autorizza il dotto Antonio venuto da Lisbona ad insegnare ai frati la sacra teologia a Bologna.

La nuova Regola, dettata da Francesco a frate Leone nella Valle Reatina, viene accolta con soddisfazione dal cardinale protettore dell’Ordine, Ugolino de’ Conti, futuro papa Gregorio IX, e da tutti i frati. L’approvazione della nuova Regola avviene il 29 novembre 1223 da Papa Onorio III con la Bolla Solet Annuere. In essa si ribadisce la povertà, la fraternità, il lavoro manuale, la predicazione, la missione tra gli infedeli e l’equilibrio tra azione e contemplazione. Proprio quest’anno, si ricordano gli 800 anni della Regola bollata dell’Ordine, un inno all’umiltà e alla povertà.

Chiunque volesse ripercorrere i passi del Santo Patrono d’Italia sarà accolto dalle Clarisse in Valle Santa, per condividere un momento di preghiera nello spirito di umiltà e semplicità predicato da San Francesco.

 

 

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