Storia

Clarisse a Gerusalemme: la storia di suor Maria della Trinità

La vocazione clariana non si è fermata alla piccola cittadina di Assisi: l’esperienza e la vita di San Francesco e Santa Chiara, infatti, hanno conosciuto una grandissima espansione. Come quella del Santo, anche la vita di Santa Chiara e quella delle sue Sorelle del Monastero di San Damiano di Assisi si è diffusa  nel mondo, sia in Occidente sia in Oriente.

Chi sono le Clarisse a Gerusalemme

Risalgono al XIII secolo le prime testimonianze della presenza clariana in Oriente attraverso il Monastero nella città di San Giovanni d’Acri in Terra Santa dedicato a Santa Chiara. Non si hanno dati su come e quando sia nato, ma si trattava sicuramente di un luogo di culto molto vissuto: erano circa 74 le clarisse che lo abitavano. La prima data storica che abbiamo relativa a questo luogo è il 18 maggio 1291 e corrisponde a un evento tragico, quando le monache furono brutalmente uccise insieme a tutti i cristiani della città.

Da questo momento storico si devono attendere 600 anni per il ritorno delle clarisse in Terra Santa. Il rientro è legato alla vita del Patriarcato latino di Gerusalemme che nel 1894 è stato ristabilito con sede residenziale. È per questo che da quel momento, diverse Congregazioni di vita religiosa hanno cominciato gradualmente ad aprire Case e Monasteri.

Le Clarisse provenienti dalla Francia arrivarono nel 1884, quando Mère Elisabeth du Calvaire, con altre 15 giovanissime sorelle, partirono per la Terra Santa spinte dal desiderio di “aprire un focolare di preghiera, riparazione e amore a Gesù Crocifisso”. 

Partirono dunque dal porto di Marsiglia e arrivarono a Nazareth, dove nacque il primo monastero.

Mère Elisabeth du Calvaire però non si fermò. Seguì il suo desiderio di raggiungere la Città Santa, e quando ancora non era terminata la costruzione del primo monastero, preparò un primo gruppo di sorelle destinate alla nuova fondazione. Nel luglio 1888 quindi partirono le prime otto sorelle che si stabilirono provvisoriamente sul Monte Sion, in attesa della fine dei lavori del nuovo Monastero.

La storia e il culto di suor Maria della Trinità

Fu proprio nel monastero delle Clarisse a Gerusalemme che arrivò Luisa Jacques, Suor Maria della Trinità. Nata il 26 aprile 1901 in Sud Africa, aveva un padre Protestante e fondatore della missione in Pretoria e Johannesburg.

Essendo la madre morta di parto, Luisa passò la sua infanzia in Svizzera, terra d’origine della sua famiglia, cresciuta dalle zie. Aveva un carattere deciso e forte, ma una salute molto fragile. Visse una vita ricca di delusioni, sia nel lavoro sia per una relazione fallita con un uomo sposato. A venticinque anni, a causa della solitudine e della lontananza dai familiari tanto amati, Luisa Jacques arrivò a non comprendere più il senso della vita e per questo pronunciò un’amara sentenza: “Dio non c’è”.

Iniziò, tuttavia, a percepire una presenza che la visitava: “una religiosa vestita di bruno scuro con una corda come cintura” ed intraprese la ricerca della sua vocazione che la condusse prima alla conversione al cattolicesimo e poi alla scelta della vita religiosa.

Purtroppo, la sua salute cagionevole e debilitata dalla tubercolosi ostacolarono a lungo il suo tentativo di entrare in un istituto religioso, fino a quando nel 1938 giunse al Monastero delle clarisse di Gerusalemme. Qui, Dio l’attendeva e una voce interiore, appartenente al Signore Gesù, le rivelò il senso del lungo viaggio: “Tu stessa dovevi, da sola, spogliandoti di te, scoprire la mia Voce”.

In obbedienza al suo padre spirituale, Luisa Jacques scrisse i suoi “Appunti”, contenenti tutto ciò che la voce le suggeriva: piccole gocce di sapienza evangelica, che insieme al “Racconto della conversione e vocazione” vennero pubblicati e tradotti in cinque lingue.

Suor Maria della Trinità morì a seguito di una febbre dovuta alla tubercolosi. Se ne andò serenamente a 41 anni, il 25 giugno 1942, lasciando dietro di sé una luminosa testimonianza di vita cristiana.

Le nostre ceramiche