La rappresentazione iconica del bambinello nel Presepe cristiano è il fulcro della storia più amata, universalmente conosciuta e condivisa della fede cristiana. La piccola statua del neonato, avvolto in fasce e posto in una mangiatoia, cela secoli di significato e devozione.
È molto più di una rappresentazione artistica: è il simbolo dell’umiltà, della speranza e della redenzione, incarnando il nucleo del credo cristiano.
Il significato del bambinello nel Presepe cristiano
Il bambinello è la parte centrale della natività insieme a Giuseppe, Maria, il bue e l’asinello, e a seconda delle tradizioni, viene posizionato nel Presepe solo allo scoccare della mezzanotte del 24 dicembre.
Fare il Presepe è, infatti, una parte fondante della tradizione natalizia in molte famiglie. In alcune, viene preparato il 1° dicembre, in altre il giorno dell’Immacolata insieme all’albero. Ciò che è certo, in ogni caso, è che le tre figure fondamentali sono quelle di Maria, Giuseppe e il Bambino Gesù.
Ogni Presepe è unico e ogni statua ha un suo significato singolare e storico. Il protagonista assoluto è però sempre il bambinello: il neonato che giace in una povera stalla, poggiato sulla paglia della mangiatoia come soluzione di emergenza “perché non c’era posto per loro nell’albergo” (Lc 2,7).
Un bambino che ha molti nomi, tra cui Gesù Cristo, Gesù di Nazareth, Yeshùa, Messia e Salvatore. Il “Cristo bambino” è Dio che si è fatto carne, è diventato umano ed è stato avvolto in fasce e deposto in una mangiatoia, segno della sua povertà.
Il nome Gesù è rivelatore in qualsiasi traduzione: sia dal latino che dal greco antico o dall’ebraico, corrisponde alla dichiarazione “Dio, il Signore aiuta” e “Dio è salvezza”. Già a partire da questo è chiaro cosa rappresenti questo bambino, che porta sulle spalle il fardello della miseria di tutta l’umanità ed è il “tanto atteso Salvatore degli uomini”.
La collezione delle Clarisse a tema religioso
La Valle Reatina è molto legata alla tradizione del Presepe e della Natività. È qui che storicamente San Francesco, a Greccio, realizzò il primo Presepe vivente della cristianità. Il Santo, ispirato da un viaggio in Palestina fece ricostruire la scena della Natività nel borgo reatino, che da allora è riconosciuto come la “Betlemme Francescana”.
Secondo le agiografie, durante la rievocazione della nascita del bambinello, nella culla del Presepe che aveva fatto realizzare a Greccio in occasione del Natale, apparve un bambino vero, che Francesco prese tra le braccia. Questa scena è poi entrata nell’iconografia del Santo ed è stata rappresentata da Giotto in uno dei suoi affreschi.
Per celebrare la Natività, il Presepe e il bambinello, le Clarisse in Valle Santa hanno aggiunto alla loro collezione alcuni manufatti dedicati a questi temi religiosi. Nella collezione di ceramiche e prodotti artigianali è infatti possibile trovare alcune mattonelle religiose, raffiguranti scene della Natività. In particolare, il Presepe di Giotto e la scena di San Francesco con il Bambino. Oltre alle mattonelle, emergono anche le palline di Natale, anch’esse con raffigurazioni del bambinello con San Francesco o della Madonna con Gesù Bambino.
Una delle ultime novità sono inoltre i bambinelli in cera, disponibili in diverse dimensioni e formati. Per esempio, gli utenti possono scegliere sia il Bambino Gesù con culla realizzata in cera posizionato sotto una campana di vetro oppure senza cupola protettiva. Le dimensioni variano da statue più grandi, adatte a decorare la casa, a statuette molto piccole da inserire nel Presepe. In questo modo, le Clarisse cercano di soddisfare tutti i gusti e le esigenze.
Acquistando uno di questi prodotti artigianali a tema religioso e non solo, sosterrai le Clarisse nelle attività di recupero del Monastero di Santa Chiara di Rieti, reso inagibile dagli eventi sismici del 2016.