Situato nella Valle Reatina, il Santuario di Santa Maria della Foresta, conosciuto anche come Santuario della Foresta, è uno dei quattro Santuari legati dal passaggio di San Francesco d’Assisi. Gli altri sono rispettivamente il Santuario di Poggio Bustone, il Santuario di Fonte Colombo e il Santuario di Greccio.
Immerso in una vallata dove scorre il torrente dell’Acqua Marina, a cinque chilometri da Rieti, il Santuario è circondato da boschi di castagni e roveri. San Francesco vi giunse nell’estate del 1225, quando le sue condizioni di salute stavano divenendo sempre più precarie. Su invito del Cardinale Ugolino, il Poverello d’Assisi si diresse a Rieti, dove lo attendeva Papa Onorio III con la sua corte e i suoi medici. Mentre era in viaggio con quattro fratelli (Leone, Bernardo, Angelo e Masseo), il Santo venne a sapere dei festeggiamenti preparati in suo onore dai fedeli, ma poiché era alla ricerca di tranquillità, decise di prendere alloggio fuori città.
Andiamo a scoprire più da vicino gli eventi che collegano il Santo d’Assisi alla Valle Santa Reatina.
San Francesco e il miracolo dell’uva
Il fraticello d’Assisi fu accolto nella chiesa di San Fabiano, dove gli fu messa a disposizione una casa nei pressi della vigna del prete. Nonostante il desiderio di tranquillità, la massa dei fedeli raggiunse anche San Fabiano pur di onorarlo. I pellegrini rovinarono completamente la vigna annessa alla chiesa, ossia l’unica fonte di sostentamento del povero prete che ospitava il Santo.
Ed è proprio in questa occasione che ha avuto luogo il miracolo dell’uva. Secondo la tradizione, San Francesco promise un abbondante raccolto al prete che lo aveva ospitato: quando vi fu la vendemmia, dai pochi grappoli rimasti uscì una quantità straordinaria di vino.
La foresta del Cantico delle Creature
L’altro evento della vita di San Francesco legato al Santuario della Foresta è la stesura del Cantico delle Creature. Durante il difficile periodo dovuto alla sua malattia agli occhi, il Santo sentiva più forte la presenza di Dio, riconoscendolo in ogni parte del creato. Maturò così l’idea del celebre “Cantico delle Creature”: un testo universale, nato per essere cantato e che racchiude in sé il vero spirito del francescanesimo.
Nei versetti del Cantico c’è l’intento di purificare l’animo dell’uomo di ogni tempo, conducendolo sulla via dell’Altissimo. Un canto gioioso sulla necessità della devozione a Dio, che va lodato sempre, per ogni elemento naturale, per il dono della vita e persino per l’ineluttabilità della morte.
Tenendo fede alla prima agiografia del Santo, scritta da Tommaso da Celano, l’anno collegato alla scrittura del Cantico sarebbe proprio il 1225, quando al Fraticello d’Assisi apparve una visione celeste in una notte di grandi sofferenze. Non si è in grado di stabilire con esattezza il tempo della stesura e della revisione del testo, ma ciò che si sa è che in quel periodo Francesco frequentò sia San Fabiano a Rieti sia la chiesa di San Damiano ad Assisi, ossia i luoghi in cui si presume abbia scritto la composizione.
Santuario della Foresta: cosa vedere
Della chiesa di San Fabiano, che ospitò San Francesco durante il suo soggiorno reatino, si hanno notizie fin dall’XI sec. Invece, la chiesa di Santa Maria della Foresta fu eretta solo successivamente. Dagli inizi del XIV secolo il complesso iniziò a subire radicali trasformazioni, portando alla sua scomparsa graduale. Solo nel1947 un restauro ha individuato e ripristinato la chiesa di San Fabiano, occultata dalle costruzioni successive.
La strada per raggiungere il santuario è costeggiata da edicole erette nel 1950, con piastrelle maiolicate che illustrano la Via Crucis. L’ultima edicola è dedicata alla raffigurazione della Madonna dell’uva, proprio in ricordo al miracolo compiuto qui dal Santo.
Dalla chiesa di San Fabiano si può accedere allo Speco, la grotta dove il fraticello d’Assisi si ritirava in preghiera. L’interno della chiesa presenta ancora oggi importanti dipinti, databili a cavallo tra XIII e XIV secolo. All’interno della chiesetta è ospitata anche la vasca del miracolo dell’uva, dalla quale sgorgò da pochi grappoli un abbondante mosto.
Il cuore del convento è il piccolo chiostro del XV secolo, impostato su pilastri ottagonali: qui, prima di entrare, si può osservare il gruppo scultoreo dell’artista Lorenzo Ferri che ricostruisce la stesura del Cantico delle Creature.
Esplorando i territori della Valle Santa potrai farti ispirare dai luoghi che hanno segnato la vita di San Francesco e che ne conservano il ricordo. Le Clarisse in Valle Santa avranno piacere ad accogliere tutti i pellegrini per condividere un momento di preghiera nello spirito di umiltà e semplicità legati al fraticello.
Puoi trovarci al Monastero delle Clarisse di Santa Chiara in Via Colle S. Mauro, 02100 Rieti (RI).