Festività

Come celebrare Santa Chiara, fondatrice dell’Ordine delle Sorelle Povere di Santa Chiara

La vicenda religiosa di Santa Chiara inizia intorno al 1211, quando la giovane nobile decise di abbandonare la ricchezza materiale e raggiungere Francesco d’Assisi, abbracciando il “privilegio della povertà”.

Simbolo di grande coraggio e umiltà, la Santa d’Assisi viene celebrata ogni anno l’11 agosto, giorno della sua morte. In occasione della festa a lei dedicata, la comunità cristiana le rende omaggio con eventi liturgici e civili. Ad Assisi, sua città d’origine, la Santa viene ricordata con una serie di eventi liturgici, tra cui la Santa Messa, il Transito, i Vespri, la Processione e la benedizione della città.

A pregare in suo nome sono soprattutto le Clarisse che professano la Regola scritta dalla “pianticella d’Assisi”.

11 agosto: una giornata in onore della Santa d’Assisi

In Santa Chiara e nelle sue Sorelle San Francesco vedeva la capacità di affrontare le circostanze più faticose della vita senza mai tirarsi indietro, trasformando ogni sacrificio in dolcezza, delizia e amore.

La festa di Santa Chiara viene celebrata l’11 agosto, ossia il giorno in cui la fondatrice delle Clarisse morì, nel 1253. La fermezza di carattere, la dolcezza d’animo e il modo di governare la comunità con carità e prudenza le procurarono la stima dei Papi del suo tempo, a tal punto che alle sue esequie parteciparono Papa Innocenzo IV e vari esponenti della Curia romana. Nel 1255, fu canonizzata da Papa Alessandro IV, mentre nel 1958 Papa Pio XII la proclamò Santa patrona della televisione, in ricordo del miracolo che la vide protagonista: pur non potendo partecipare alla Messa di Natale servita da San Francesco a causa di un’infermità, Santa Chiara riuscì comunque ad assistere alla liturgia religiosa grazie a una visione, durante la quale ricevette l’Eucaristia da un angelo.

Le spoglie della Santa d’Assisi si trovano nella Basilica di Santa Chiara, costruita ad Assisi nel 1265 per onorare la sua vita terrena e la sua santità. Al suo interno è conservata la tavola di Santa Chiara, dipinta nel 1283, che rappresenta la figura della Santa con due angeli in volo e raffigura le scene più significative della vita di Santa Chiara.

Il culto di Santa Chiara e le Clarisse in Valle Santa

Nata tra il 1193 e il 1194 dalla famiglia aristocratica degli Offreducci, Chiara d’Assisi volle seguire l’esempio di umiltà e povertà di San Francesco, suo concittadino. Conquistata dal carisma del fraticello d’Assisi, la giovane Chiara decise di fuggire dalla casa paterna la Domenica delle Palme del 1211 o 1212 per rifugiarsi nella Porziuncola, la chiesina situata dentro la Basilica di Santa Maria degli Angeli ad Assisi. Qui incontrò San Francesco con i suoi frati che dopo averle tagliato i capelli la rivestirono di un saio. Il poverello d’Assisi la affidò alle suore benedettine di San Paolo a Bastia Umbra e da lì Chiara andò nel romitorio di S. Angelo di Panzo dove fu raggiunta dalla sorella Agnese.

Ma il cuore di Chiara non trova il suo posto neanche qui. Il suo desiderio è di seguire la via che Francesco sta tracciando, la via di una vita di povertà e fraternità che renda gloria al Padre. Allora Francesco la conduce nella chiesetta di San Damiano che sarà il luogo in cui Chiara e le sue sorelle, che in poco tempo crebbero di numero, vivranno la loro vita consacrata, aprendo nella Chiesa una nuova via che, ancora oggi, è percorsa da tante donne in tutto il mondo: vivere il vangelo in una vita povera, casta, obbediente come quella del Figlio di Dio che, dice Chiara, si è fatto nostra via. Nonostante la sua salute precaria, Chiara governò con fermezza e dolcezza d’animo la sua comunità di “Povere Dame di San Damiano” chiamate poi “Clarisse”.

È proprio a San Damiano che Chiara scrisse la Regola di Santa Chiara, ossia la prima Regola redatta da una donna per altre donne, approvata dalla Sede Apostolica il 9 agosto 1253, due giorni prima della sua morte. Con questo testo Santa Chiara fonda le radici della sua forma di vita nell’osservanza del Santo Vangelo e particolarmente nella sequela di Cristo povero e crocifisso in unione profonda con le sue sorelle.

Dall’Umbria, la comunità clariana si è estesa in tutta Italia e nel mondo cristiano. Ne sono un esempio le Sorelle Clarisse in Valle Santa, a Rieti, legate tanto alla figura di Santa Chiara quanto a quella di San Francesco, grazie alla presenza dei quattro Santuari Francescani che testimoniano il passaggio del fraticello d’Assisi nella Valle Reatina.

Le Clarisse conducono una vita fraterna semplice, all’insegna della preghiera e della testimonianza evangelica. Sostenendo il loro lavoro, contribuirai al recupero del Monastero di Santa Chiara e alla valorizzazione della presenza francescana-clariana nella Valle Santa di Rieti.