La Vocazione è il progetto che Dio ha pensato per ogni persona, affinché arrivi alla massima realizzazione della sua vita che è la santità. Non a caso, il termine vocazione deriva dal verbo latino “vocare”, ossia “chiamare”. La Vocazione, infatti, è la chiamata del Signore per gli uomini, affinché realizzino il progetto che Lui ha pensato per la loro felicità.
“Io, infatti, conosco i progetti che ho fatto a vostro riguardo – dice il Signore – progetti di pace e non di sventura, per concedervi un futuro pieno di speranza” (Gen 29,11).
La Vocazione è quindi un dono di Dio e rappresenta l’atto irripetibile del suo amore nei confronti degli uomini. Attraverso la chiamata, Lui infonde nei fedeli il desiderio di abbracciare uno stile di vita. Dal canto suo, l’uomo risponde alla chiamata intraprendendo un percorso personale: nella vita religiosa o sacerdotale o nella vita familiare o, vocazione alla santità nel mondo del lavoro, in casa, a scuola.
Solo nel rapporto con Dio è possibile scoprire la propria Vocazione, perché è il Signore stesso che ce la rivela, prima attraverso la Chiamata, che è una Sua iniziativa, poi attraverso le Qualità che Lui dona per realizzare la missione pensata per noi e infine attraverso la Risposta, l’unico elemento che dipende interamente dal chiamato.
La Vocazione si manifesta spesso attraverso dei segni, che bisogna imparare ad ascoltare e a riconoscere. Vediamo quali sono questi segni e come riconoscere la Vocazione dai suoi elementi costitutivi.
La Chiamata, il primo elemento della Vocazione religiosa
La Chiamata è il primo elemento costitutivo della Vocazione, l’appello del Signore rivolto ai suoi figli affinché realizzino una missione specifica per Lui: si tratta di una richiesta di collaborare con nostro Signore per costruire il suo progetto di salvezza e per portare il Vangelo sempre nel tempo ed ovunque nello spazio ed offrire un contributo alla profezia necessaria nei nostri giorni.
Questo dono di Dio per ciascuno di noi non contempla meriti speciali, ma risponde a una Provvidenza da sempre presente nella mente e nel cuore di Dio.
A tale proposito, il Sinodo dei Vescovi ricorda, in merito al discernimento vocazionale:
“Tutte le diversità vocazionali si raccolgono nell’unica e universale Chiamata alla santità, che in fondo non può essere altro che il compimento di quell’appello alla gioia dell’amore che risuona nel cuore di ogni giovane”.
Ogni Vocazione è unica e personale, legata in modo indissolubile alla persona chiamata, alla sua storia e alla sua indole perché Dio da sempre ha pensato per ogni uomo un progetto con il quale arrivare alla pienezza della vita. Per identificare questo cammino personale bisogna prestare attenzione e ascoltare i segni con cui la Vocazione si manifesta.
I segni per riconoscere la Vocazione
Per riconoscere e individuare la vocazione che Dio ha pensato per noi è importante imparare ad ascoltare alcuni segni che sono la manifestazione della Vocazione. Anche se questi indizi possono mostrarsi in modo diverso da persona a persona, hanno degli elementi comuni.
Sensibilità spirituale. Un primo segno della Vocazione è il crescente desiderio di cercare e sperimentare la presenza di Dio, mediante la meditazione, l’ascolto e la pratica della Sua Parola. Diventa così sempre più forte la sensazione di incompletezza dell’uomo ed il senso di un vuoto impossibile da colmare se non in Dio nostro creatore. Oltre a queste sensazioni, il chiamato diventa sempre più inquieto e sensibile verso la sofferenza degli altri che vuole aiutare rispondendo ad una specifica chiamata.
Vita spirituale e interiorità. La preghiera non è percepita come un dovere, ma come desiderio per un dialogo continuo con Dio attraverso la partecipazione alla messa, ai sacramenti, alla preghiera della Chiesa, alla meditazione personale o pratiche di devozione varie. Per questo, si cerca di vivere lontani dalle tentazioni e dal peccato per ascoltare e accogliere la parola di Dio e metterla in pratica.
Irrequietezza. Nella storia della vocazione è frequente la sensazione di dubbio, TIMORE e di irrequietezza. A rendere inquieto il chiamato è anche la consapevolezza di vivere in un mondo dove spesso non c’è la Fede in Dio o dove c’è una scarsa conoscenza di Cristo e del suo Vangelo. Tutto questo lo spinge a fare un passo avanti verso il cammino predisposto dal Signore.
Dono di sé e generosità. Il desiderio di adoperarsi per gli altri, che sono i nostri fratelli fa sentire sempre più la comunione con Dio perché siamo figli di un medesimo Padre e rende la persona chiamata tessitrice di pace e artigiana di carità per costruire un mondo migliore.
Le Qualità donate dal Signore per la Vocazione
Insieme alla Chiamata la persona riceve in dono le qualità necessarie per compiere la missione che Dio ha pensato per lei. Le qualità o “doni” sono capacità personali o potenzialità che rendono il chiamato capace di amare nel modo giusto e rispondere pienamente alla chiamata ricevuta. Le qualità donate dal Signore coinvolgono ogni sfera della persona e con il tempo possono maturare e migliorare. In questa fase è importante chiedere aiuto a un padre spirituale, che funge da guida e permette di riconoscere queste qualità e indirizzare il chiamato verso una risposta.
La Risposta alla Vocazione religiosa
Il terzo e ultimo elemento costitutivo della Vocazione religiosa è la Risposta. A differenza degli altri due, che vedono il diretto coinvolgimento di Dio, il “Sì” dipende dalla generosità e libertà della persona. A volte alcune circostanze potrebbero essere determinanti per la risposta, ma è bene ricordare sempre che Dio, dopo aver seminato la chiamata e aver donato le qualità per compiere la sua missione, farà di tutto per far sì che questa fiorisca e dia buoni frutti. Dio è sempre dalla nostra parte, se camminiamo nelle sue vie, ed è il primo a riporre tutte la sua fiducia e speranza nel progetto di vita d’ogni chiamata. Ecco perché ci dona tutte le grazie di cui abbiamo bisogno per rispondere generosamente “Eccomi!” come Maria e tutti i Santi che ci hanno preceduto.