Considerata il centro geografico d’Italia (Umbilicus Italiae) dal generale Marco Terenzio Varrone, Rieti è stata a lungo un punto di riferimento storico, politico e soprattutto religioso. Crocevia tra i monti Sabini e i monti Reatini, la città ha raccolto innumerevoli testimonianze di eventi che hanno posto le proprie radici nella provincia reatina, dalle vicissitudini dell’Impero Romano alla residenza papale nel periodo medievale.
Oggetto di saccheggi e distruzione da parte dei Saraceni, Rieti ha sempre saputo rialzarsi, affidandosi a una forza spirituale che mai l’ha abbandonata. Negli anni dell’Alto Medioevo, dal XII al XIII secolo, la città fu adibita a residenza principale di cinque papi, ciascuno dei quali contribuì a porre le fondamenta del centro religioso che oggi Rieti rappresenta.
La curia pontificia fu anche meta di numerosi viaggi di San Francesco d’Assisi. Proprio a Rieti, il fraticello d’Assisi ottenne da papa Onorio III il 29 novembre 1223 con la Bolla “Solet Annuere”, l’approvazione della Regola dell’Ordine dei Frati Minori, rendendo la città testimone del suo passaggio nella Valle Reatina.
Diamo uno sguardo più ravvicinato agli eventi storici che hanno fatto di Rieti “la città dei Papi”.
La storia di Rieti prima dei Papi
Costituita giuridicamente come Diocesi nel V secolo, la Chiesa reatina fu annessa al Ducato di Spoleto fin dal 584. Sotto la conseguente dipendenza dalla Diocesi di Spoleto, la città fu poi eretta a contea da Carlo Magno, entrando così nell’orbita carolingia e sottoponendosi all’autorità di papa Adriano I.
Successivamente, tra il IX e il X secolo, il territorio reatino subì le incursioni dei Saraceni, che distrussero la città sabina di Trebula Mutuesca e arrivarono ad attaccare la comunità benedettina di San Michele Arcangelo, lungo la sponda sinistra del fiume Velino.
Diventata l’estremo avamposto del potere imperiale nell’ambito territoriale del Reichsitalien, Rieti subì un ulteriore assedio nel 1149, per mano di Ruggero di Sicilia (il Normanno), per poi essere ricostruita negli anni successivi.
Infine, fu solo nel 1198 che la città di Rieti, entrata nell’orbita del Patrimonio di San Pietro, fu inclusa tra le sedi della curia pontificia.
Dopo aver ospitato Papa Leone IV durante le vicissitudini saracene del IX secolo, si succedettero presso la sede della curia reatina i papi Innocenzo III (1198), Onorio III (rispettivamente nel 1219 e nel 1225), Gregorio IX (nel 1227, nel 1232 ed ancora nel 1234), Niccolò IV (fra il 1288 ed il 1289), Bonifacio VIII (nel 1298).
Rieti, sede della curia pontificia
A delineare Rieti come una degna residenza papale furono due elementi in particolare: la posizione di frontiera con i territori del Regno di Napoli e il fatto che la Chiesa Reatina si mantenne sempre fedele all’autorità pontificia, nonostante le incursioni e le vicissitudini subite nei secoli precedenti.
Il primo a inaugurare la città dei Papi fu Papa Innocenzo III, al quale seguì il pontefice Onorio III, che ricordiamo per aver offerto ospitalità e cura a San Francesco d’Assisi durante i suoi soggiorni nella valle reatina, adibita dal fraticello a meta di preghiera e riflessione.
Fu proprio a Rieti che il Santo visse dei momenti cruciali per la sua esistenza e soprattutto per quella dei suoi fedeli, tra cui il miracolo di Greccio in occasione del Natale 1223 che dette vita alla tradizione del presepe, la definitiva stesura della Regola ispirata da Dio nella quiete del bosco di Fonte Colombo e l’operazione agli occhi nel 1225, durante il suo ultimo soggiorno.
Con Papa Gregorio IX (il cardinale Ostiense Ugolino dei conti di Segni) la città di Rieti vide l’ultima visita di San Francesco e la canonizzazione del presbitero Domenico di Guzman fondatore dell’Ordine dei Predicatori. Nello stesso luogo della canonizzazione, la cattedrale romanica di Santa Maria Madre di Dio di Rieti, avvenne anche un altro evento storico: il 29 maggio 1289 Papa Niccolò IV vi incoronò Carlo II d’Angiò Re di Puglia, Sicilia e di Gerusalemme.
Alla presenza della curia pontificia di Rieti, si deve anche l’erezione dello storico Palazzo Papale, costruito dal 1283 al 1288 dal valente architetto Andrea Magister. Il palazzo, dotato degli ambienti necessari per assolvere le funzioni religiose, divenne così la residenza dei Papi Niccolò IV e Bonifacio VIII.
Dieci anni dopo, fu lo stesso pontefice Bonifacio VIII, in seguito a un violento terremoto avvenuto il 30 novembre 1289 mentre assisteva alle funzioni liturgiche, a predisporre la costruzione di un maestoso arco con la volta a botte e doppia volta a crociera per consolidare la struttura del palazzo papale.
Il Palazzo Vescovile
Il Palazzo Vescovile o Palazzo Papale si trova ancora oggi in via Cintia 83 e rappresenta una delle maggiori testimonianze del periodo di Rieti come residenza pontificia tra la fine del XII e quella del XIII secolo.
Affiancato alla cattedrale di Santa Maria Assunta, il Palazzo fu costruito in cinque anni dall’architetto Andrea Magister. Il fronte affaccia su piazza Mariano Vittori, mentre la fiancata corre lungo via Cintia dove, a pochi passi di distanza, si trova l’arco di Bonifacio VIII.
La loggia del Palazzo è coperta da un tetto sorretto da due colonne in pietra di origine romana e da un pilastro centrale. In passato, era possibile raggiungere la loggia direttamente dalla piazza, grazie a una scalinata in pietra, poi demolita.
Nel piano superiore del Palazzo, si trova poi il Salone delle Udienze, una grande sala lunga 46 metri, larga 14 e alta 13,5 metri, coperta da un tetto a capriate a travatura scoperta, che dal 2005 ospita la pinacoteca del Museo diocesano di Rieti.
Dal Salone delle Udienze si raggiungono la loggia, la Sala degli Stemmi e la Sala San Probo, affrescate da Vincenzo Manenti, nonché gli altri ambienti del palazzo che sono adibiti ad abitazione privata del Vescovo e ad uffici della curia diocesana.
Vieni a scoprire i luoghi che hanno testimoniato gli anni della sede pontificia di Rieti. Le Clarisse in Valle Santa saranno liete di pregare con te e di condividere un momento di raccoglimento in questa terra che ha segnato il Cammino di San Francesco d’Assisi.
Ti accoglieremo al Monastero delle Clarisse di Santa Chiara in Via S. Mauro, 02100 Rieti (RI).